“Amo la Sicilia che non si piange addosso.
Credo nella valorizzazione della Terra e del Mare come
principali risorse di uno sviluppo sostenibile.
Sono cresciuto nelle periferie, conosco la fatica della vita e
non ho paura del futuro.“

Chi sono

Sono nato a Palermo nel 1962. Laureato in Economia e management ed in Economia aziendale. Abilitato Dottore Commercialista e revisore legale. Ispettore dell’Inps. La passione per la politica ha segnato la mia vita fin da quando ero ragazzo, a 15 anni sono entrato a far parte dei movimenti studenteschi per la pace e contro la mafia. Ho fatto il segretario della Fgci di Palermo e della Sicilia. Sono stato segretario dei Democratici di Sinistra, prima della Federazione di Palermo e poi della Sicilia. Sono tra i fondatori del PD in Sicilia e sono componente della Direzione Nazionale del partito.
Ho iniziato il mio impegno istituzionale nel Consiglio di quartiere a Pallavicino, poi negli anni ’90 consigliere comunale a Palermo, capogruppo ed assessore al Bilancio al Comune di Palermo.

Sono stato eletto per la prima volta all’Ars nel 2001 e da allora sono sempre stato rieletto al Parlamento regionale rivestendo diversi ruoli istituzionali da deputato di opposizione e da esponente di governo: sono stato più di una volta componente della commissione Sanità, della commissione Bilancio e della commissione Affari istituzionali, che ho anche guidato da presidente nel corso della XV legislatura.

Nel corso delle mie prime due legislature all’Ars (2001/2006 e 2006/2008, erano gli anni del governo Cuffaro) prima da segretario regionale dei Democratici di Sinistra e poi da capogruppo dei DS ho portato avanti battaglie importanti, come quando sono riuscito a bloccare la “vendita degli ospedali siciliani” o quando, in seguito ad una attenta battaglia d’aula, ho determinato l’abolizione dell’Agenzia delle Acque e dei Rifiuti, un “carrozzone” che allora aveva raggiunto gli onori della cronaca per sprechi e clientele.

Nella seguente legislatura (2008/2012) da capogruppo del PD sono stato tra i promotori di un percorso politico che arrivò a frantumare il centrodestra siciliano, permettendo nella legislatura successiva al centrosinistra (2012/2017) di arrivare al Governo della Regione, anni durante i quali sono anche stato presidente della commissione Affari Istituzionali all’Ars e poi assessore regionale all’Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca Mediterranea.

Nell’ultima legislatura (2017/2022) da parlamentare di opposizione ho portato avanti iniziative importanti a difesa delle categorie produttive, delle fasce sociali più deboli, a sostegno di chi ha continuato a credere nelle potenzialità e nel futuro della nostra Sicilia. Ma mi sono anche battuto, in più di una occasione, per scoperchiare le inadeguatezze del governo Musumeci sia in ambito finanziario che in materia sanitaria, soprattutto in relazione alla gestione in Sicilia dell’emergenza Covid che ho seguito in prima linea anche nella qualità di componente della commissione Sanità dell’Ars.

Cracolici… “u’ russu” (“il rosso”)

Lo hanno sempre chiamato così, “u’ russu”… “il rosso”. Un soprannome che si porta addosso da quando la sua chioma era, appunto, di un evidente colore rosso ed in tasca aveva la tessera del Pci. Qualcuno dei suoi colleghi deputati, anche nel corso dell’ultima legislatura, quando lo incrociava nei corridoi di Palazzo dei Normanni o durante una delle tante riunioni nelle stanze del parlamento, ha più volte rispolverato un altro dei suoi soprannomi… “l’ultimo dei Comunisti”. E lui ha sempre risposto con un sorriso di fronte a questa definizione, che in fondo rispecchia la sua storia politica e personale, una storia di Sinistra che non ha mai rinnegato ma che, al contrario, ha sempre rappresentato un motivo di orgoglio in un panorama politico nel quale i “cambiacasacca” sono ormai all’ordine del giorno. Una storia iniziata quando era ragazzo, nelle stanze della “storica sede del partito” a Palermo, in corso Calatafimi: la Figc, il Pci, il Pds, i Ds, ed infine il PD.
“La mia storia politica parla per me”, dice spesso Cracolici. Ed è una storia autentica, come lui.

Silenzio… parla Cracolici

“Quando in aula parla Cracolici, tutti lo ascoltano”. Chi conosce la politica siciliana ed in particolare l’attività parlamentare che si svolge a Palazzo dei Normanni, sa che è così. Se nel corso di una seduta di commissione o di una seduta d’aula a Sala d’Ercole Cracolici prende la parola, “tutti stanno in silenzio ad ascoltarlo”, tra i banchi del parlamento, tra quelli del governo così come dagli scranni della Presidenza. Perché, al di là della casacca politica e dello schieramento di appartenenza, sanno che Cracolici ha un bagaglio di esperienza, una competenza ed una conoscenza del regolamento parlamentare e delle dinamiche politiche che pochi come lui, all’interno del Palazzo dei Normanni, possono vantare.

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